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VIVERE IN MODO NON COMUNE
Cronache brevi
racconti di Enrico Baffi
ZONA Contemporanea 2015
pp. 150 - EURO 16
ISBN 978 88 6438 575 4
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Io ritengo di non aver mai fatto l’amore ma non sono vergine. E non sono vergine perché qualcuno ha abusato di me. Questo qualcuno è mio padre. Era il mese di agosto di cinque anni fa quando mio padre tornò a casa completamente ubriaco. Voleva unirsi carnalmente con mia madre ma lei si rifiutò. Allora lui la picchiò con pugni e calci come si picchiano gli uomini fra di loro. Io fui svegliata dalle urla di mia madre. Mentre stavo terrorizzata sotto le coperte, vidi mio padre comparire alla porta. Ebbi pochi secondi per osservarlo perché poi mi saltò addosso. Io sentii tutto il suo peso sopra di me. Mi stracciò la camicia da notte e poi cominciò a tirare le mutandine, finché si ruppero. Le sue gocce di sudore mi cadevano sulla faccia e mi facevano uno schifo atroce. Io stetti immobile e non reagii. Avevo troppa paura di lui e delle sue botte. Preferii perdere la verginità che farmi massacrare. Si sfogò, poggiandosi con tutto il suo peso di più di cento chili sul mio corpo e indirizzando il suo alito alcolico dritto verso il mio viso. Poi si soddisfò e cominciò a picchiarmi.
Il primo amore di una giovane sarta messo alla prova dallo scoppiare della guerra, un matrimonio che sembrava perfetto ma che si rileva insoddisfacente, una coppia schiacciata dai problemi economici che prendono il sopravvento. E poi, ancora, la rabbia repressa di un giovane avvocato che esplode all’improvviso in mezzo al traffico di Roma e l’entusiasmo di due liceali che scoprono l’amore per la prima volta. Quelle di Enrico Baffi sono delle vere e proprie cronache del paesaggio umano, come il sottotitolo dichiara senza troppi giri di parole: ventuno racconti che tratteggiano momenti estrapolati dalla vita quotidiana e che perciò sono, di volta in volta, malinconici, inquieti, commoventi, carichi di violenza, solitudine o di gioia. Alla fine della lettura si ha quasi l’impressione che la vera protagonista, al di là delle singole trame, sia la solitudine, come condizione ineludibile dell’essere umano. Eppure si intravede una possibilità, una speranza. Cronache brevi dunque, come l’autore stesso le definisce, che riflettono l’esperienza umana in ogni sfaccettatura: dall’amore alla vendetta, dalla paura al desiderio, dal rimorso alla gioia. Esattamente come accade nella vita. |