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Storia della mia infanzia ai tempi di Silvio Berlusconi
romanzo di Guido Caserza
ZONA 2012
pp. 70 - EURO 10
ISBN 978 88 6438 305 7
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Quando saremo grandi, ci dicevamo io e il mio compagno morto, ci mozzeremo la testa e dimostreremo a tutti che si può vivere anche in questo modo e cominciammo persino a scrivere poesie sul destino dei vermi, sognando di farne il nostro mestiere, immaginavamo il nostro negozio di poesie, una bottega scientifica sui vermi senza testa e insieme fantasticavamo sul nostro destino di scienziati dell’alta società.
Nonostante il titolo, così vistosamente esplicito nel suo piglio cronachistico, la Storia della mia infanzia ai tempi di Silvio Berlusconi di Guido Caserza non è affatto un romanzo satirico o militante o di denuncia sull’Italia degli anni del berlusconismo. […] A voler essere però precisi, e fare quindi un piccolo passo avanti, ad essere assente in questa Storia è proprio l’elemento cronachistico: sia nel senso di un rete di precisi riferimenti a fatti di cronaca, che manca del tutto, sia in quello di una successione cronologica lineare che rispetti l’andamento, appunto, di una «storia». Il tempo di questo romanzo è un tempo erratico, continuamente proiettato nell’evocazione del passato e nella prefigurazione del futuro, tra ricordo e profezia: un tempo che si potrebbe dire spaziale, in cui tutto accade sempre contemporaneamente. (dalla prefazione di Marco Berisso) |
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Guido Caserza
(Genova, 1960)
Scrittore e pubblicista, collabora alle pagine culturali de “Il Mattino” , “L'Unione Sarda” e “La Sicilia”. Ha pubblicato Il dauada, poesie, in Antologia dei poeti dell'«Erbaspada», San Marco dei Giustiniani, Genova, 1985; Poesie, in Altri Luoghi, con presentazione di Mario Lunetta, Genova 1990; Allegoriche (poesie), Oèdipus, Salerno 2002; Malebolge (poesie), Zona, 2003, e Oèdipus, 2006; In un cielo d'amore (romanzo), Zona, 2003; Vera vita di Gesù (romanzo), Oèdipus, 2005; Fiabe a serramanico, d'If, 2007; Priscilla (poesie), Oèdipus, 2009; Apocalissi tascabile (racconti), Oèdipus, 2012. Presso Theoria, assieme ad Angelo Calvisi, ha pubblicato Amavo i Beatles o i Rolling Stones?, 1997. |
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Recensione apparsa su www.lasicilia.it
il 30 novembre 2012:
"Non c'entra nulla con la satira né con la denuncia delle decadenti vicissitudini negli anni berlusconiani. La presenza dell'uomo di Arcore è puro stratagemma narrativo: la funzione che il Caserza gli affibbia è quella del contraltare, per equilibrare al negativo qualcun altro. In questo e nell'intitolare storia un susseguirsi d'eventi che di cronaca hanno poco, lo scrittore non si sottrae alla sua cifra stilistica. Come in «Apocalissi tascabile» - precedente raccolta di racconti - all'autore interessa in modo precipuo la capacità evocativa della parola, il suo rapire e sospendere il lettore. Ciò si riflette nella mancanza d'identità fattuale del Berlusconi evocato. Soprattutto, ed è il tratto distinguente della poetica caserzana, il tempo sprofonda o si solleva in una sorta di limbo narrativo: non c'è un presente scandito ma un furioso tempo erratico, che si ritrae verso l'evocazione del passato e si proietta verso un ineffabile futuro. Tra ricordo e profezia, un tempo dove pare accadere tutto. Una nascita si sostituisce a una morte, c'è una festa cui partecipano anche i personaggi scomparsi (tipo «Lost»), i familiari del racconto hanno tratti epici: la narrazione rarefatta. Non c'è cronaca - forse neanche romanzo - ma allegoria ed epos classico, travestiti da mitologia familiare".
(Giuseppe Ciotta) |
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