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AFORISMI E PENSIERI
Cinquecento gocce dal mio mare
di Menotti Lerro
ZONA 2013
pp. 100 - EURO 10
ISBN 978 88 6438 344 6
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Le cose inutili sono molto utili se ci distolgono dall’inutilità delle nostre vite.
Credere che si possa essere felici in un mondo imperfetto è come credere che si possa far peccato in Paradiso.
La vita è un fiume destinato a prosciugarsi, una sorgente tenuta per qualche anno rigogliosa dalle piogge che cadono dai nostri stessi occhi.
Un vero uomo potrebbe lasciare lividi nel cuore, ma mai sul corpo di una donna.
Non rinunciare mai a raccontarti i tuoi silenzi.
L’amore è il punto di congiunzione tra l’Inferno e il Paradiso.
L’aforisma è per Lerro “la peggiore delle forme letterarie” in quanto “nasconde dietro l’essere lapidario tutta la sua imperfezione.”
Ma è anche genere capace di esprime in un modo essenziale le micro verità ancora estrapolabili attraverso l’arte. Si comprende perché gli aforismi finisco per essere percepiti dall’autore come “la parte migliore e peggiore di [sé]”.
Nel volume che raccoglie “cinquecento gocce” dal suo mare letterario, Lerro non risparmia niente e nessuno, finanche se stesso e il genere che propone, in linea con quella visione disillusa, dissacrata e dissacrante dell’esistenza, che caratterizza ampia parte della sua produzione letteraria. |
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Menotti Lerro
(Omignano, 1980)
E' nato a Omignano, nella provincia di Salerno, nel 1980. Laureato in Lingue e Letterature Straniere (Università degli Studi di Salerno), ha conseguito un Master of Arts sul ruolo del corpo in letteratura (Reading University), e un dottorato di ricerca sulla poesia contemporanea inglese e spagnola (Università degli Studi di Salerno). Dal 2005 è iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti. Ha lavorato nella redazione della casa editrice Mondadori. Ha insegnato lingua e letteratura inglese e spagnola in istituti superiori e letteratura inglese in corsi post-lauream presso l’Università di Reading. Tra i suoi libri di poesia: Ceppi incerti (Giubbe Rosse, 2003), Senza cielo (Guida, 2006), Primavera (il Filo, 2008), Gli occhi sul tempo (Manni, 2009), I Dieci Comandamenti (Lietocolle, 2009), Profumi d’Estate (Zona, 2010), Poesías elegidas (Zona, 2010), Il mio bambino (Genesi, 2011), Selected Poems (ibid., 2011), Nel nome del padre (ibid., 2012). In prosa: Augusto Orrel: memorie d’orrore e poesia (Joker, 2007), Il diario di Mary e altri racconti (Zona, 2008), Fuga da Orrel (ibid., 2012). Critica letteraria: Essays on the Body (il Melograno, 2007), The Body between Autobiography and Autobiographycal novels (ibid., 2007), L’io lirico nella poesia autobiografica (Zona, 2009), La tela del poeta (Genesi, 2010), Raccontarsi in versi. La poesia autobiografica in Inghilterra e Spagna, 1950-80 (Carocci, 2012), Gli anni di Cristo (Zona, 2012).
Nel 2011 Andrew Mangham dell’Università di Reading, gli ha dedicato il volume The Poetry of Menotti Lerro (Cambridge Scholars Publishing). Sue opere sono state tradotte in lingua inglese, spagnola, tedesca e romena. |
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