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LA STANZA PIU' PICCOLA
poesie di Laura Rosi
ZONA 2010
pp. 102 - EURO 10
ISBN 978 88 6438 168 8
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Ognuno di noi somiglia ad una stanza, collocato in maniera apparentemente casuale all’interno di un susseguirsi caotico di altre stanze. Solo, nell’incomunicabilità tradotta in muri. Collegato, nella possibilità disegnata da porte. Entrare in una stanza può voler dire tornare a casa, oppure ritrovarsi in un luogo sconosciuto, se non spiacevole. Ma intorno tutto si allarga, il confine del conoscibile si espande, illudendoci di controllare ciò che in realtà nemmeno arriviamo a comprendere. Ci vuole coraggio, a volte, per rimanere chiusi nella propria stanza ed affrontare il proprio mondo, per non cedere alle distrazioni del fuori e dell’altro, né al timore di ciò che potrebbe svelarsi di noi. Il pensiero nasce nella mente dell’uomo, ed io ho sempre immaginato l’uomo che pensa come seduto, nella propria stanza, a fare i conti con se stesso, per poi poter attraversare la soglia ed entrare nel mondo, senza bisogno di dover chiudere gli occhi. Gli occhi dell’uomo che pensa sanno rivolgersi all’interno, consapevoli di essere la porta attraverso la quale il mondo deve passare per poter esistere. Questa è la porta della mia stanza, una stanza piccola, senza pretese ma con una finestra, con un’ aria gentile che muove le tende. In sé non ha nulla di speciale, se non la sua specificità. Ma è la mia stanza, e proprio qui sono nate e nasceranno stelle, proprio qui cadranno e si spezzeranno voli. È il mio punto di partenza, la condivisione di sensibilità e impressioni, e forse la poesia c’entra qualcosa. Prego, la porta è aperta.
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