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QUANDO CASINO NON SIGNIFICAVA GRANDE CONFUSIONE
Cinquant'anni di aneddoti, fatterelli e considerazioni
romanzo di Danny Olimbo
ZONA 2012
pp. 192 - EURO 17
ISBN 978 88 6438 324 8
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L’estate trascorreva pigra come poteva esserlo sulle assolate colline marchigiane.
Il silenzio assordante della campagna col suo concerto di grilli e cicale la faceva da padrone e quando, specie in quei pomeriggi afosi, passava una delle rare automobili circolanti, era un rombo di tuono che da lontano arrivava, montava sempre più, per poi calare lentamente, perdersi, svanire e tornare alla quiete sfatta e sudata della canicola.
Tra le tante guerre una buona c’era: quella contro le mosche. Loro però non lo sapevano e continuavano a tormentare uomini e bestie come se fossero in pace.
Quasi senza accorgermene sono arrivato al tramonto e, volgendomi indietro, mi accorgo della fortuna che ho avuto nel trovarmi testimone di tanti fatti occorsi in un periodo storico che ritengo dei più effervescenti. Non sono uno scrittore né lo pretendo, perciò queste mie note vogliono essere solo una testimonianza di un certo modo di vivere e della sua evoluzione durante gli anni. Non ho fatto alcuna ricerca storica pertanto i fatterelli che racconterò sono solo frutto della mia memoria. Potrebbero essere inesatti cronologicamente, ma sono realmente avvenuti. Data la mia pigrizia non ho mai tenuto un diario e questo fa sì che la maggioranza degli avvenimenti di cui sono stato testimone si sia persa nel limbo della memoria, e forse sarà un vantaggio per chi mi leggerà. Ho cercato di essere quanto più sincero possibile e, anche se qualche episodio sembrerà incredibile, vi garantisco che sono tutti assolutamente veri. Per il resto se mi leggerete sino alla fine sarò già soddisfatto. (Danny Olimbo) |
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Danny Olimbo
Nasce incidentalmente a Pescara nonostante il desiderio paterno di avere un figlio tarantino. A Taranto, dove arriva a distanza di pochi mesi, viene battezzato Cataldo per esaudire il desiderio di uno zio senza eredi maschi. Per fortuna in casa viene da sempre chiamato Dino. Con la famiglia si trasferisce poi a Roma, dove rimane dal trentotto al quarantasei, per portarsi successivamente a Milano dove si forma e inizia all'età di tredici anni a lavorare come garzone di bottega da un artigiano tornitore. La stagione successiva si iscrive ad una scuola serale per ottenere la licenza media e poi il diploma. A diciassette anni esce di casa, diviene un abile ballerino di ‘boogie’ e viene soprannominato Danny. Costretto a recarsi a Bologna per assistere il fratello vittima di un grave incidente, vi rimane e inizia in questa città a fare l’agente di commercio. Dopo qualche anno, con il fratello Romano, decide di fondare una ditta propria. Ha una certa fortuna e apre una concessionaria a Syracuse nel New Jersey, una a Montreal, una a Sidney, ma è costretto per motivi di salute a cedere, a settanta anni, l’attività al concessionario statunitense. Continua tuttavia, se pur in misura ridotta, ad andare in ufficio. Per hobby, per scrivere e per non vegetare. |
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