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L'OMBRA DELL'ODIO
di Andrea Baiocco
ZONA 2011
pp. 210 - EURO 17
ISBN 978 88 6438 175 6
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La donna tagliò la folla con passo spedito. In molti si voltarono a guardarla, seguendola con gli occhi mentre attraversava il corridoio. Sul metro e settanta, fisico asciutto, gambe slanciate, poteva avere sui trentacinque anni. Non si poteva fare a meno di notarla. Aveva un bel volto, dai lineamenti armoniosi e abbellito da lunghi capelli castani sciolti che ricadevano sulle spalle. La sua espressione, però, era distaccata. Teneva gli occhi scuri fissi davanti a sé e non prestava attenzione alla folla che stava attraversando. Era vestita in modo ricercato, con giacca e gonna blu dal taglio elegante e camicetta bianca dai profili ricamati. Su un braccio, ripiegato, alcune cartelline di cartone e un giornale; con l'altro, disteso lungo il fianco, reggeva una valigetta di cuoio...
Diceva Carl Gustav Jung che l' ombra , elemento comune ai miti di tutto il mondo e appartenente a ciascun essere umano, rappresenta la parte della psiche più sgradevole in quanto coincide con gli impulsi istintuali che l'individuo tende a reprimere. Essa a contro le regole della società, la tradizione e la consapevolezza dell'io, poiché costituisce i tratti sgradevoli del carattere o le tendenze incompatibili con la vita del soggetto. Il problema è che, meno l' ombra è incorporata a livello cosciente più è nera e densa. Affinché il suo effetto negativo venga neutralizzato, guardata in faccia e conosciuta in tutti i suoi tratti penosi e conturbanti, dato che essa è, quando integrata e consapevole, limo fecondo e propulsore, pur se ped infantile, che rende l'esistenza vitale. Tale integrazione costituisce, per Jung, il cammino verso l'«individuazione», cioè la piena realizzazione di se stessi, di ciò che uno è. |