LETTERE DI CORSA
2010/2012
di Dario Cassanmagnago
ZONA 2014
pp. 116 - EURO 10
ISBN 978 88 6438 479 5

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immobile come un viaggio. là dove ci sono le onde che non si possono disegnare. continuo. come un rituale. io solo carne apocrifa. arginando le tragedie ingoiando tramonti senza promesse di alcun tipo di ritorno. distruggo vortico erutto. mi distendo e mi plasmo. mi sbatto mi struggo lancio avanti il mio cuore con spasmo da suicida. lo rincorro agonizzando. cambio grido rifiorisco. esondo e inondo spesso veloce a occhi chiusi scrivendo graffiando. bacio e mi prosciugo mi addormento nel cielo che è la mia gabbia. mi appendo cado piango violento astri e disastri come un sorriso che mi sfonda la testa. mi nascondo e mi cibo degli incubi. il male elettrico mi alimenta io ne sbuffo fiori giovani e irrefrenabili. senza paura di non avere paura. forse tutto questo lo faccio per te. per il tuo buon odore forse no. ma scrivo e scrivo nuotando le mie lettere di corsa. poi il vasto mare padre crebbe come una musica e si allungò impetuoso in un anarchico naufragio. si sliquidò ovunque. si prese il cielo e inghiottì gli oggetti che riempivano gli occhi trovandoci abbracciati. poi silenzio. poi solo un salato silenzio giovane.

Lettere di corsa ha un doppio significato. Il primo significato è quello del documento ufficiale con cui un governo autorizzava l’azione dei corsari, grazie al quale potevano passare i confini nazionali. Un lasciapassare per la creazione di quelle che sarebbero poi state delle grandi avventure. Io credo che sarebbe piaciuto anche a me, anche a noi, essere dei reduci, dei corsari (i corsari mi hanno sempre dato l idea di una libertà senza ostacoli) che terminati i loro viaggi e le loro avventure, si trovano a ricordare. Anche solo per avere un'origine comune, collettiva per quei mali e quel senso d'impotenza che ci ammorbavano. Queste guerre, queste stelle, questo amore, questo mare, questi corsari avevano bisogno di essere detti, per essere riconosciuti e non rimanere nel silenzio. Ho sempre avuto bisogno di riscrivere la mia giovinezza: viverla non bastava, andava immaginata, mitizzata. Resa iperreale. Queste lettere di corsa sono qualcosa di simile a un tentativo di memoria collettiva immaginaria in cui la realtà perde la sua autorità. Il secondo significato è da intendersi come lettere scritte di corsa. Il nostro tempo permette solo vite frenetiche e scritture di corsa, in tempi e spazi inadatti. Gran parte di queste parole è stata scritta mentre ero impegnato a fare altro, obbligato a fare altro. Ma era per me un bisogno primario colorare la realtà che avevo intorno perché la mia inquietudine non mi permetteva di viverla così com’era. Quindi ho cercato di aprire fragili e piccole strade al mio linguaggio. L'ingenuità di questi scritti è naturale, non la rinnego. Anzi la rimpiango un po'. Credo sia però giusto che essi passino per quello che sono, ovvero ingenui, sognanti, acerbi: sanciscono una stagione della vita e devono essere testimonianza diretta, sul campo. Questa non vuole essere una giustificazione, né una presa di distanza; soltanto una contestualizzazione, una collocazione. Dovremmo, noi tutti, ritrattare il valore di ingenuità e disillusione, specialmente nell’approccio alla scrittura, al fondamento della scrittura stessa.

Presentazioni

domenica 18 gennaio 2015, ore 17.30
CASTAGNETO CARDUCCI (Livorno)
Teatro Roma
via A. Gramsci 1
con l'autore, intervengono
Tommaso Barsotti e Mattia Mura
con l'introduzione di Federico Creatini

Proiezione del booktrailer di Lettere Di Corsa,
con Dario Cassanmagnago ed Emilia Napolitano.
musica di Nomad Nacelle
regia e montaggio di Mattia Mura
produzione di Helix Pictures
video fondali di Mattia Mura
e Dario Cassanmagnago
performance "liberatorio" di Mattia Mura
intermezzo musicale di Trio Acoustic,
composto da Luca Giberti (chitarra), Stefano Lunardi (violino), Elia Lunardi (percussioni).

L'evento è organizzato con il patrocinio
del Comune di Castagneto Carducci,
in collaborazione con Helix Pictures.