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VOCE RAUCA DI MARE
poesie di Luigi Imperato
ZONA 2010
pp. 78 - EURO 10
ISBN 978 88 6438 160 2
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i miei silenzi non sono vuoti di pensiero
i miei silenzi sono pause dal rumore
i miei silenzi sono amare gocce di parole;
i miei silenzi non sono assenza
i miei silenzi sono lì davanti a te
i miei silenzi non hanno paura.
Voce rauca di mare. E' suono dalle labbra, suono consumato dal viaggio, dalle esperienze, arricchito dagli incontri. E' una voce viva, nella quale è possibile ascoltare il peso del giudizio ma anche intuire la contemplazione della realtà. E' una poesia diretta, fatta di parole tolte al quotidiano, ma che talvolta disegna immagini oniriche. Alcune parole chiave guidano l'intero lavoro, facendosi segni che ritornano a delimitare un campo di senso non casuale. Arte ne è un esempio, arte come biografia: la difficoltà, l'aspirazione, l'urgenza del lavoro artistico e teatrale che diventano parola poetica necessaria, sfogo lirico-emotivo. Il desiderio che guida verso la volontà di agire porta in contatto con altre sfere: quella del corpo , del suo linguaggio muto. del suo continuo significare ben oltre le parole. Il silenzio appunto. Il silenzio che significa, che sa parlare; e il silenzio come meta di pace, come rifugio dal rumore. In contrapposizione ad esso una città, Napoli, con il suo statuto di metropoli moderna e dall'animo selvaggio. Sembra un luogo comune ma esistono uomini a cavallo di moto rombanti che approdano nel cuore del centro storico, Montesanto, e falciano cittadini a colpi di pistola. E' una città che ha ancora la necessità di piegare le ginocchia in segno di supplica, e che sa ancora bestemmiare. E' una città in cui tuttavia si sceglie di continuare a vivere a dispetto di tutto, e anzi proprio grazie a qualcosa di quel tutto che si salva e resta carnale.
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