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VITE UNDER TOWN
Simil Boy
romanzo di 'Ykel
ZONA 2015
pp. 156 - EURO 18
ISBN 978 88 6438 532 7
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In questo suo primo lavoro, iniziato nel 2008 e terminato nel 2010, dopo un lungo periodo di sospensione, ’Ykel ci mostra come le esperienze vissute da ciascuno di noi siano una preziosa risorsa di gioie, dolori, speranze e sogni. Il fenomeno dell’essere umano che cadendo nel tempo emerge brevissimamente, per essere riassorbite subito dopo nella madre spazio, che amabilmente tutto riaccoglie e ricicla. Al centro del racconto un giovane protagonista che sperimenta le difficoltà dell’attuale società - dolori, amarezze, sofferenze - nella vecchia Genova, quella delle canzoni di De André. Tuttavia, a far da contrasto e contrappeso a questa dura realtà, vi è un sottile filo conduttore strutturato da ironie, sarcasmi e un pizzico di cinismo, che contribuiscono a creare situazioni divertenti e umoristiche, dissonanti in apparenza, che stridono volutamente con le amarezze dell’esistenza, amalgamandosi al contempo in modo perfetto nella storia. |
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'Ykel
’Ykel, lo pseudonimo con cui si fa chiamare l’autore di questo racconto, nasce nel ’59 a Genova.
Qui ’Ykel muove i primi passi e fa le sue prime esperienze, con frequenti incursioni in attività sociali di volontariato legate alla chiesa, a sostegno di bambini disabili e disagiati. Siamo a cavallo degli anni ’70-’80, gli anni di piombo, della nazionale di calcio campione del mondo, delle canzoni di Guccini e delle stragi. Dopo gli studi scientifici prima,
e accademici di chitarra classica dopo, che non riuscirà a terminare per uno sfortunato incidente alla mano destra, si trasforma in cittadino del mondo. Non riesce più a realizzarsi come concertista di chitarra classica, ma proprio la chitarra diventerà la sua fisioterapia naturale
che lo aiuterà a recuperare quasi totalmente la funzionalità della mano. Nel 1981 fonda con
un violinista un trio, che viene invitato come rappresentanza italiana alla Rassegna Internazionale di Musica Etnica Popolare di Bra (Cuneo). Gira poi il mondo suonando con un mandolinista sulle navi da crociera, eseguendo un repertorio jazz, brasiliano e napoletano. Nel 1982
è invitato dalla RCA a fare da spalla a Guccini nella sua tournée estiva; ha così occasione di presentare alcuni brani musicali all’apertura dei concerti, con lo stesso mandolinista. Nel biennio di permanenza a Roma nascono le sue prime canzoni. Ne scriverà circa quaranta, più una sessantina di poesie. |
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Recensioni
Vite under towm. Simil boy,
di Claudio Della Pietà
Satisfiction
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