|
VESTALE DI MASCHERE
testo teatrale di Rita Caramma
ZONA 2010
pp. 52 - EURO 10
ISBN
978 88 6438 117 6
assaggia il libro, sfoglia il trailer
Ecco vedete
indosso la maschera
da anni la stessa
strappata, sbragata, sdrucita,
la stessa.
La stessa che ogni giorno mi porta
al mercato,
in sala, in cucina
al figlio mai nato.
Questa è la storia di Ginevra Bacciarello, nata ad Ancona nel 1890, morta suicida ad Acireale il 9 luglio 1913.
Il gioco delle maschere è insito in noi, il teatro della vita da sempre insegna: sicuramente risulta più consono esprimersi camuffandoci, nascondendoci. Dire, faccia a faccia, guardando negli occhi è difficile e raro: perciò gli antichi ci hanno tramandato di diffidare da chi sfugge allo sguardo.
Rita Caramma, con i testi che qui ci offre, indossa consapevolmente i panni di una moderna vestale che usa piuttosto le maschere non per celare, ma per svelare: la maschera, in questi scritti, connota, diventa la “faccia” del personaggio che racconta, che si apre alla confessione. Succede, allora, che la maschera non è paravento dietro cui trincerarsi, bensì sagoma di specchi che impersonano e riflettono quei riti di cui le vestali sono custodi: primo fra tutti quello di tenere acceso il fuoco del “sacrificio” per tutelare i supremi valori e princìpi del culto dell'esistenza.
Con modulazione stilistica poggiata su una scrittura piana e coinvolgente, dove svettano lacerazioni del pensiero e dell'animo, l'autrice si interroga e ci interroga, riuscendo sommessamente a “smascherarci”. (Angelo Scandurra)
|