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NELLA COLONIA PENALE
di Franz Kafka
cura, traduzione e tavole
di Davide Racca
ZONA Contemporanea 2015
pp. 60 - EURO 10
ISBN 978 88 6438 563 1
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Questa procedura e questa esecuzione capitale, che ha ora l’occasione di ammirare, oggigiorno non trovano più sostenitori nella nostra colonia. Ne sono l’unico rappresentante e, contemporaneamente, sono l’unico erede del vecchio comandante. Non posso minimamente credere a un ulteriore sviluppo della procedura, e ho bisogno di tutte le mie forze per conservare l’esistente. Quando era vivo il vecchio comandante la colonia era piena dei suoi seguaci; la capacità persuasiva del vecchio comandante io la posseggo solo in parte; è il suo potere a mancarmi completamente. Per questo i seguaci si sono nascosti; sono tanti ancora, ma nessuno lo dichiara. Se lei, oggi, proprio in un giorno di esecuzione capitale, si reca alla locanda del Tè e tende l’orecchio, forse sentirà solo esternazioni ambigue. Loro sono i veri seguaci, ma assolutamente inutili sotto l’attuale comandante e le sue concezioni.
A un secolo dallo scoppio della prima guerra mondiale, e dalla scrittura del racconto Nella colonia penale, Franz Kafka continua a imporre al lettore contemporaneo domande che vanno ben al di là delle immagini allegoriche, simboliche, allusive che ha saputo costruire. La verità sembra nascondersi in ogni punto dello scritto, e sfida continuamente la comprensione degli interpreti.
Questo racconto parla dell’esecuzione capitale di un soldato colpevole di aver preso sonno durante il turno di guardia. La descrizione del dispositivo di tortura (una macchina che uccide attraverso la scrittura) e del martirio del condannato appaiono il fulcro della narrazione. In realtà, questa descrizione tende a nascondere il vero conflitto che muove il racconto: quello tra il vecchio e il nuovo potere in uno stato di eccezione (stato di eccezione che proprio a partire dalla prima guerra mondiale non ha più smesso di svolgere un ruolo problematico nelle nostre democrazie).
Il lavoro di Davide Racca tende a una triplice “traduzione” del racconto di Kafka: letteraria, in contenuti politico-filosofici e per immagini. Una via per offrire una nuova lettura possibile e attualizzante del racconto. |
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Davide Racca
È nato a Napoli nel 1979. Dopo un periodo a Berlino, vive a Venezia. Laureato in filosofia, formato in affresco e pitture murali, ha realizzato mostre in Italia e all’estero. Nel 2008 ha partecipato alla XIII Biennale of Young Artists from Europe and the Mediterranean e realizzato un libro d’artista sul lavoro poetico di Amelia Rosselli, Inorganica vicenda (prefazione di Giuliano Mesa, La Camera Verde). Ha pubblicato le raccolte di versi"Oltremarescuro (Poesia Italiana, inediti in e-book, ed. Biagio Cepollaro, 2007) e Vacanza d’inverno (Di Felice Edizioni, 2013).
Ha tradotto diversi poeti di lingua tedesca e curato l’antologia Johannes Bobrowski. Poesie (Di Felice Edizioni, 2013). Collabora a varie riviste e blog letterari. |
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NAPOLI - venerdì 5 maggio 2017 ore 17.30
Evaluna Libreria Cafè, piazza Bellini 72
presenta
SPINALONGA
Una drammaturgia della corruzione
di Vincenzo Frungillo
con tavole di Davide Racca
NELLA COLONIA PENALE
di Franz Kafka, nuova traduzione
e tavole di Davide Racca
ZONA Contemporanea
modera Laura Di Corcia
letture Agostino Chiummariello
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