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IL CREPUSCOLO DEGLI DEI
Ovvero la rinascita dell'Ellenismo
di Emanuele Ruben Gotta
ZONA 2010
pp. 114 - EURO 12
ISBN 978 88 6438 134 3
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Certe ispirazioni capitano quando uno meno se l'aspetta. Non sono programmate.
Le Muse ispiratrici sono molto capricciose, e la mia, forse, lo è più di tutte le altre.
Non ti aspettano, ti parlano e basta, e tu devi essere pronto ad ascoltarle, altrimenti i pensieri svaniscono nel nulla della memoria.
Io, ormai, sono abituato a questo amore fugace. Da questo nasce la mia raccolta di poesie.
Un'opera che narra, non solo storie di passione e sentimento, di improvvise emozioni, ma tenta anche di delineare, attraverso riflessioni, i leitmotiv di questa società, le frustrazioni dell'uomo e le speranze di cambiamento.
Un libro scritto per dilettare e far pensare.
Il crepuscolo è solo un piccolo passo per la nostra rinascita…
Il crepuscolo degli dèi fu, ai tempi, la nascita dell'epoca ellenistica, in quanto, oramai, la commistione delle varie culture all'interno dell'impero di Alessandro, aveva ucciso l'identità delle singole poleis, donandogliene una cosmopolita. Per tanto gli dèi adorati dai greci venivano a perdere la propria autorità sul loro mondo, erano paragonati agli dèi di altre popolazioni, dei “barbari”. Vero, lo scambio culturale rappresenta, sempre, un ambito di crescita non solo individuale, ma collettiva. Il rovescio della medaglia è rappresentato, però, dalla perdita della propria individualità, gli dèi stavano decadendo, così come la libertà dell'Ellade. Rinascita, forse, sarebbe la parola più adatta, e non crepuscolo, ma, se si desidera una rinascita, deve campeggiare in qualche luogo, per forza, una morte. Persino nella letteratura ellenistica gli dèi ebbero una collocazione sempre meno rilevante. Si spogliarono, mano a mano, delle loro fattezze divine, per apparire con un volto, ogni volta, più umano. Mi giunge, quindi, spontanea una riflessione: e se fosse questo un altro Ellenismo? I parallelismi sono diffusi e non difficili da ricercare. La globalizzazione e la conseguente immigrazione, gli uomini sempre meno vicini a Dio e alla politica, soprattutto i giovani: difatti, trattano entrambi gli argomenti, a mio avviso, con una visione, un po', “obliqua”.
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